17 dicembre 2007

STATUTO ARDEA - INCONTRO PUBBLICO DEL 5 DICEMBRE 2007

Il Laboratorio Cittadino ci ha inviato il testo del documento letto da un proprio rappresentante nel corso della riunione del 5 dicembre scorso sulla iniziativa per la redazione del nuovo Statuto di Ardea.

Laboratorio Cittadino "Turismo il Futuro di Ardea"
Scuole, Acqua, Fogne, Gas, Viabilità, Sanità, Servizi Sociali ...
Sanare le Emergenze e Scegliere il Domani


La convocazione che ci è giunta non poteva non essere accolta in forza del rispetto dovuto alle istituzioni. Il contributo che come Laboratorio cittadino (sodalizio politico aperto alla città e formato per ora da vari soggetti politici quali SD, Verdi, SDI, Presenza Cristiana) intendiamo portare in questa iniziativa è volto a sottolineare alcune criticità che riscontriamo già nelle premesse dell'iniziativa stessa.
Non conosciamo le ragioni VERE che hanno spinto l'attuale amministrazione ad affrontare una discussione per modificare lo Statuto, né ci aiuta la delibera di indirizzo del Consiglio comunale (la n. 19/2007) in cui sono genericamente riportati riferimenti a "diverse istanze" già presentate per la modifica dello Statuto (sarebbero dovuto essere riportate in delibera in modo circostanziato) e riferimenti alle innovazioni derivanti dal "dettato costituzionale" e norme attuative (L. 131/2003) che prefigurano solo adeguamenti ai regolamenti.
Mancano quindi proprio nelle premesse, come abbiamo detto, le spiegazioni necessarie a comprendere le ragioni che determinano la necessità di eventuali adeguamenti dello Statuto vigente.
Ci permettiamo di evidenziare, inoltre, che i principi informatori riguardanti i 4 emendamenti proposti dal sindaco nell'atto di indirizzo sono già parte integrante del vigente Statuto. In particolare gli istituti di partecipazione e decentramento amministrativo sono già considerati nel Capo VI dello Statuto, la carta dei diritti del contribuente è prevista dal combinato disposto dell'art 1 e 23, la valorizzazione delle professionalità dall'art. 1 comma 4.
Discorso a parte potrebbe riguardare gli adeguamenti normativi sopraggiunti. Ma in tal caso le modifiche necessarie si prefigurerebbero come atti esecutivi in forza di legge che non necessitano consultazioni cittadine. Tale fattispecie, a nostro modesto parere sulla base della ricognizione effettuata, non ricorre.
Quindi il problema è da ricercarsi altrove.
Il punto di partenza del nostro ragionamento è il seguente. Come si fa a sostenere ragionevolmente e credibilmente che una regola va modificata senza averne provato l'applicazione o l'applicabilità?
Abbiamo già denunciato, e in questa sede lo ribadiamo, che un ritardo colpevole e ingiustificato riguarda la mancata approvazione dei vari regolamenti attuativi dello Statuto vigente. Infatti, la verifica dell'efficacia sia delle norme statutarie sia degli eventuali effetti è possibile solo attraverso l'applicazione delle norme stesse.
Tutti sappiamo che lo Statuto di Ardea è rimasto inapplicato fin dalla sua approvazione e tutti sappiamo anche che questa sconsolante constatazione non è giustificata dal fatto che le norme dello Statuto sono superate. Nonostante le associazioni cittadine abbiano più volte richiesto l'applicazione, ad esempio degli istituti di partecipazione, e che le forze di opposizione in passato abbiano sollecitato l'amministrazione a regolamentare tutti gli istituti previsti a partire dal regolamento dei lavori del Consiglio comunale (che ancora fa riferimento a quello sì vetusto del 1979!!!) dei regolamenti non si ha traccia.
Possibile che in tanti anni di continuità amministrativa del centrodestra non si sia trovato il tempo e il modo di approvare questi benedetti regolamenti? Giova sapere che gli unici validamente redatti sono stati approvati da un Commissario Prefettizio (regolamento di contabilità e quello dell'ordinamento dei servizi).
Da ciò possiamo osservare che il centrodestra ha mostrato un generale disinteresse per la questione e oggi, di fronte a questa sollecitazione, ci sentiamo autorizzati a sentire puzza di bruciato. Non possiamo né vogliamo fare processi alle intenzioni, ma sorge spontaneo il dubbio sul fatto che questa iniziativa sia mossa da altri intenti ben distanti dalla volontà di attivare la partecipazione democratica alla vita cittadina. Quali potrebbero essere questi intenti? A parte la solita propaganda mediatica o qualche esibizionismo individuale, l'ipotesi potrebbe riguardare il protagonismo di piccoli personaggi rampanti che anziché interpretare il ruolo dell'amministratore in modo corretto (studiando e proponendo contenuti a favore della città) puntano a fare bella mostra di sé per evidenti ragioni elettoralistiche.
Insomma se la logica è quella dell'apparire e non del fare, questa iniziativa è inutile e dannosa e quindi qualsiasi proposta cadrà nuovamente nel vuoto. Se invece questa volta il centrodestra vorrà certificare le sue buone intenzioni avrà l'opportunità di farlo. Non è che per caso volevate parlare di regolamenti e, invece, i titoli hanno indicato, impropriamente, la parola statuto?
Il Laboratorio cittadino, nello stile rigoroso che si è dato di fattiva denuncia, avanza una proposta: approvare subito tutti i regolamenti e quindi dare vita agli istituti di partecipazione e a tutti i contenuti dello Statuto vigente. Ricordiamo brevemente solo alcuni articoli: difensore civico, consigliere aggiunto rappresentante degli stranieri residenti, pari opportunità, referendum, decentramento circoscrizioni, consulta delle associazioni, consultazioni popolari, istanze e petizioni dei cittadini, pubblicità degli atti e diritto di accesso per i cittadini, diritti dei contribuenti.
Come si vede se solo una parte di quanto già previsto fosse divenuta pratica amministrativa, in tutti questi anni la nostra comunità sarebbe molto maturata nel senso civico e nella consapevolezza dei propri diritti. Molto avrebbero imparato anche i consiglieri comunali in termini di preparazione e competenza.
Questa scelta consentirebbe di ‘collaudare' finalmente il nostro Statuto mettendo in pratica istituti sinora solo teorizzati e di verificarne la validità e le eventuali necessarie correzioni da apportare o con modifiche regolamentari e/o statutarie.
Va compreso che, invece, attendere i tempi dell'approvazione di un nuovo Statuto (discussioni nel territorio, approvazione in Consiglio comunale, pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione) e quindi la successiva approvazione dei regolamenti comporterebbe nella sostanza un ulteriore rinvio nell'attuazione di tutti quei principi già contenuti nello Statuto e che la città aspetta da sempre. La Commissione istituita potrebbe nel frattempo validamente lavorare sia per accelerare e definire l'approvazione dei regolamenti, sia per dare attuazione allo Statuto e contemporaneamente verificare l'efficacia delle norme e/o le criticità dando conto periodicamente al Consiglio comunale sull'avanzamento dei lavori.
Il Laboratorio continuerà a vigilare e seguire questo percorso di crescita civica.

Info e contatti 328 8038651 / 348 2302150 - Mail futuroardea@gmail.com

Sinistra Democratica, Verdi, SDI-Unità Socialista, Presenza Cristiana