24 marzo 2011

MARCOCCIA: ARRAFFARE INCARICHI E GRIDARE "QUANTE ME NE TOCCANO A ME"



Non si è fatta attendere la risposta del consigliere Gino Marcoccia sulla storia del “ribaltone” andato a vuoto, Marcoccia non usa mezzi termini per far apparire certi consiglieri interessati soltanto come dice “per arraffare incarichi e gridare ai quattro venti quante me ne toccano a me”. Dalle dichiarazioni di Marcoccia emerge una politica soltanto di interessi personali e non di interesse pubblico. “Ci risiamo, ancora una volta vengo chiamato alla ribalta della cronaca cittadina a sproposito. E’ evidente che per alcuni Consiglieri comunali e loro sostenitori lo spettegolare è un modo di fare più facile dell’elaborazione e l’attuazione di progetti per la Città.

È certo che se le energie che da quattro anni i consiglieri comunali di maggioranza hanno sprecato per fare sommarie giustizie fra di loro e i loro delegati in giunta, per sparlare di questo o l’altro consigliere, per arraffare incarichi e gridare ai quattro venti “quante me ne toccano a me”, l’avessero utilizzati per portare a termine progetti per migliorare la qualità della vita dei cittadini che li hanno votati, la Città di Ardea oggi risplenderebbe di luce nuova.

Ma tant’è che non riescono a sottoscrivere un documento programmatico che sono subito pronti a sottoscriverne un altro purché ci siano promesse di ulteriori benefit a proprio vantaggio o a vantaggio di qualche proprio sostenitore, pronti subito dopo a non presentarsi alla firma perché forse ripescati dal precedente gruppo che ha probabilmente promesso di più.

Ed in questa bassa partita politichese, il sottoscritto, viene tirato dentro come partecipante a questo o quel gruppo con il solo fine di far credere che hanno o meno l’appoggio del Sindaco Eufemi.

A nulla sono valse le mie dichiarazioni di equidistanza da falsi problemi programmatici che nascondono soltanto vendette trasversali fra compagni di strada e profit personali.

Nei fatti degli ultimi giorni:

Sono stato invitato dal Capo Gruppo, Giordani, ad una riunione del PDL per approfondire alcuni aspetti della politica locale, ringraziandolo ho detto che, se pur assente, qualora le decisioni scaturenti dalla riunione fossero a favore della Città mi avrebbero visto sicuramente favorevole.

Ho ricevuto l’invito di alcuni consiglieri per discutere ancora di assetti programmatici, ho risposto come sempre che non sono interessato a partecipare a balletti dei “quanti me ne toccano a me”, ma che sono soltanto interessato a portare avanti progetti previsti dal programma che al ballottaggio ha visto la vittoria della coalizione guidata dal Sindaco.

Io mi auguro che finalmente questi personaggi dal ribaltino facile trovino pace e consentano al Sindaco Eufemi di realizzare il programma di fine legislatura insieme a chi ha desiderio di lavorare affinché questo periodo venga ricordato per le opere realizzate e non per la ingordigia d’incarichi o vendette personali di alcuni consiglieri comunali. Gino Marcoccia”. Se questa è l’assise consiliare, cosa possono sperare i cittadini? Così come illustrato da Marcoccia sembra essere un paese senza speranze?

Luigi Centore



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