29 novembre 2006

TOR SAN LORENZO COMUNE AUTONOMO?!...

Le spinte autonomiste alla base dell'iniziativa di raccolta firme per la possibile istituzione del Comune di Tor San Lorenzo possono rappresentare l'ideale cavallo di battaglia dei politici desiderosi di raccogliere voti.
Il portavoce dello SDI Franco Lo Reto ricorda come tanti politici che hanno governato Ardea nell'ultimo decennio, provocando lo sfascio economico e del territorio ben conosciuto da tutti, abbiano eletto a propria dimora abituale Tor San Lorenzo...
Che voglia dire qualcosa?

Lasciamo la parola al comunicato stampa dello SDI


Comunicato stampa

La rinnovata iniziativa di raccolta delle firme necessarie per la indizione di un referendum rivolto alla istituzione del Comune autonomo di Tor San Lorenzo è un sacrosanto diritto dei cittadini di autodeterminazione che non va e non può essere ostacolato da alcuno. E' un momento questo di partecipazione civica che è alla base di ogni democrazia ed è garantito dallo Statuto della città di Ardea. La popolazione ha il diritto di esprimere la propria volontà attraverso il ricorso al referendum popolare. Ripetere, pertanto, quanto fu fatto dalla maggioranza che governava la città rutula nel 1998 che mise in moto ogni forma di manovra ostruzionistica è semplicemente un atto prevaricatorio, persino controproducente per coloro che sono contrari alla divisione territoriale. D'altronde la stimolo ai promotori della iniziativa è dipeso dall'atteggiamento punitivo che tutte le amministrazioni di centrodestra hanno mostrato nei confronti del territorio di Tor San Lorenzo. Ne sono la testimonianza le solitarie inascoltate e molto spesso derise denuncie che, dai banchi del consiglio comunale, il sottoscritto ha costantemente fatto sul voluto e scellerato abbandono di quella parte della città. Mi riferisco soprattutto alla ostinata mancata progettazione e realizzazione, da oltre quaranta anni, di una rete di adduzione idrica in oltre il 50% del territorio, al rilascio di innumerevoli concessioni edilizie in carenza di allacci idrici e fognari, al proliferare di supermercati e di agenzie immobiliari e alla mancata esecuzione di una qualsiasi opera pubblica, come d'altronde avviene in tutto il territorio comunale. Quanto sopra non esime, però, dal fare una attenta analisi del voto espresso dai residenti di Tor San Lorenzo nel recente passato. Nel presupposto che a Tor San Lorenzo risiede almeno un terzo della popolazione ardeatina non si riesce a comprendere come sia stato possibile, che nelle ultime tre tornate elettorali, siano stati votati così pochi consiglieri comunali della zona, quattro in quella Farneti ed Ucci ed addirittura due in quella attuale di Eufemi, soprattutto se si fosse considerato che, sia il primo che la seconda ed ora anche l'attuale Sindaco hanno sempre designato come delegato di Tor San Lorenzo un consigliere che non aveva nulla a che fare con il terrritorio. L'iniziativa, in ogni modo, deve far ben riflettere i promotori per la immancabile strumentale adesione trasversale che avverrà da parte di quei politici che intenderanno cavalcare la protesta ai soli fini di raccogliere voti elettorali. Non mancheremo mai di ricordare che personaggi di Tor San Lorenzo hanno governato Ardea per oltre un decennio durante il quale è stato dato impulso a quella serie di provvedimenti urbanistici e amministrativi che sono stati la causa del degrado territoriale e finanziario, da sempre denunciato dal centrosinistra e che oggi sta emergendo in tutta la sua gravità. Non dimentichiamo che Ardea è stato uno dei primi comuni a dichiarare lo stato di dissesto finanziario.

Franco Lo Reto - Portavoce SDI

Ardea, 29 novembre 2006

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