20 settembre 2010

L'ULTIMO SCIPPO, IL COMUNE SUL LASTRICO


Il caso del negozio di Largo dei Germani venduto all’asta perché mai registrato in Conservatoria tra i beni del Comune non rimarrà isolato, poiché la procedura adottata per l’iscrizione catastale è stata rigettata nei vari gradi di giudizio. Insieme a quei locali la comunità di Ardea può dire addio anche ai circa 100 ettari di terreni che dovevano essere acquisiti al patrimonio pubblico per lasciare spazi ad uso pubblico accanto alle cubature realizzate. D’ora in poi per costruire una scuola, un parcheggio o un giardino pubblico dovremo comprare le aree necessarie. Il danno economico, sociale e morale è irreparabile e praticamente incalcolabile. Rimane il fatto - ed è storia - che gli unici terreni regolarmente acquisiti tra i beni patrimoniali con atti ufficiali, redatti da un notaio, sono quelli della lottizzazione Marsicola (Via Bergamo, ecc.) nei pochi mesi dell’amministrazione Bartolini, quando s’iniziò anche l’iter per acquisire la proprietà dei locali di Largo dei Germani sulla base di quanto previsto dalla convenzione con le Società Gelsomino. Il responsabile legale delle cooperative, alla presenza dell’assessore al patrimonio Franco Lo Reto, consegnò ad un responsabile dell’ufficio tecnico le chiavi dei locali, che entrarono così nel possesso del Comune. Il passaggio successivo avrebbe dovuto essere la stipula dell’atto notarile, ma le dimissioni della maggioranza dei consiglieri comunali segnarono la fine di quella amministrazione, che per prima aveva fatto emergere una questione ‘stranamente’ rimasta sconosciuta nei 25 anni di autonomia del comune: un’enorme massa di beni (più di 100 ettari di terreni) che dovevano essere ceduti al comune dai lottizzatori se avessero rispettato gli impegni stipulati con le convenzioni. Quell’amministrazione aveva iniziato a censire e ad acquisire. Forse anche questo contribuisce a spiegare il mistero della sua breve durata: erano stati toccati interessi molto grossi e poco puliti.

Negli anni successivi il centrosinistra non ha mai cessato di denunciare la disattenzione delle amministrazioni di centrodestra e numerosi tentativi d’insabbiamento. Per gli amministratori di centrodestra il patrimonio pubblico è una categoria assente dal vocabolario. L’intreccio perverso tra ignoranza, menefreghismo, superficialità e connivenza – cementato dall’arroganza derivante dai tanti voti con cui gli elettori hanno incredibilmente premiato una classe politica inetta e arruffona - non poteva che avere questo esito: il saccheggio impunito dei beni della collettività. Le nostre lotte e i nostri appelli sono rimasti inascoltati da un centrodestra che ha sempre governato all’insegna dell’egoismo, dell’incapacità e dell’indifferenza per le regole. Dei reboanti annunci del Sindaco Eufemi (ultimo di una stirpe negativa) circa le trascrizioni al Catasto e nei registri della Conservatoria sono rimasti i titoli dei giornali. Invece i terreni sono ben custoditi nelle casseforti di qualche furbetto. Di fronte a questa catastrofe non si tratta più e solo di chiedere le dimissioni al sindaco, che sarebbero tardive e comunque benvenute. C’è bisogno di un’assunzione di responsabilità per il futuro, ed è nella responsabilità del centrosinistra fare ogni sforzo perché gli elettori si convincano che non si può più dare fiducia a chi ha portato Ardea ad essere uno dei peggiori comuni d’Italia.


IL CENTROSINISTRA UNITO (Partito Socialista Italiano - Sinistra Ecologia e Libertà - Rifondazione Comunista - Italia dei Valori - Partito Democratico)

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