05 novembre 2007

CHI HA PAURA DEL WI-FI?

Un messaggio inserito nelle "Opinioni dei cittadini" paventa i pericoli derivanti da una improbabile proliferazione di ripetitori Wi-Fi per la copertura delle zone di Ardea mancanti del tradizionale servizio ADSL. L'argomento è interessante sotto molti punti di vista poiché oltre a parlare dell'offerta di una soluzione alla cronica mancanza di servizi, non ultimo la connessione veloce ADSL, solleva timori derivanti dalla non conformità rispetto alle leggi vigenti e che tali ripetitori possano rappresentare una fonte di inquinamento elettromagnetico.

In merito alla possibilità che gli access point possano essere considerati fonti di inquinamento elettromagnetico, vale la pena sottolineare che con un access point è possibile coprire con banda larga fino a una distanza di 300 metri teorici se non vi è alcuna barriera in linea d'aria. In presenza di muri, alberi o altre barriere il segnale decade a 150 metri. Tuttavia, con l'installazione di antenne multiple direzionali la copertura sale a 1 km.

Impiegando una tecnica di diffusione e ripetizione del segnale denominata HiperLan è possibile riuscire a coprire in teoria distanze fino a 20 Km, ma bisogna sottolineare che la tecnologia HiperLan impiega access point che trasmettono con una potenza di decimi di watt (un valore paragonabile a quello emesso dall'antenna del proprio telefonino) e quindi difficilmente possono essere considerate come fonti di inquinamento elettromagnetico. Con una serie di rilanci successivi che mettono in serie un certo numero di antenne HiperLan si coprono fino a 20 km teorici e 11 effettivi.

Vale a questo punto precisare che l'impiego di "access point" - oppure hotspots - ovvero apparati trasmittenti wi-fi per il collegamento di postazioni, può avvenire praticamente senza alcuna autorizzazione all'interno di fondi privati (il proprio giardino, la propria abitazione, il proprio ufficio). Se invece si intende diffondere il segnale per divenire fornitori pubblici di connettività, esistono delle regole che riportiamo di seguito.
  1. L'azienda che voglia erogare servizi di connettività wi-fi in luogo non confinato deve presentare i seguenti documenti per ottenere la necessaria autorizzazione:
    • autorizzazione generale per l'offerta al pubblico dell'accesso radio LAN alla rete ed ai servizi di telecomunicazioni ai sensi del decreto 28 maggio 2003 così come modificato dal Decreto 4 ottobre 2005
    • Per il Wi-Fi ad uso pubblico bisognerà attenersi al decreto ministeriale del 16 Agosto 2005 per ciò che riguarda le misure da adottare per contrastare il terrorismo internazionale e per ciò che riguarda la licenza da richiedere al questore.
    • All. A al Decreto 28 maggio 2003;
      1. Certificato d'Iscrizione alla C.C.I.A.A. con Nulla osta antimafia, riferito al rappresentante legale;
      2. Certificato del Casellario Giudiziale del rappresentante legale o autocertificazione con relativa fotocopia di un documento di riconoscimento;
      3. Allegato 9 al Codice delle Comunicazioni Elettroniche per l'autorizzazione in qualità di ISP.
      Tutta la documentazione dovrà essere inviata tramite racc. A/R al seguente indirizzo: Ministero delle Comunicazioni - D.G.S.C.E.R. - Ufficio I° - Viale America, 201 - 00144 Roma
  2. Nel caso di una pre-esistente autorizzazione per la fornitura di connettività wireless in luoghi confinati, per estendere la fornitura di connettività wireless ai luoghi non confinati, ai sensi del decreto 4.10.05, è sufficiente informarne il suddetto ufficio inviando una dichiarazione con racc. A/R
  3. Un'associazione senza fini di lucro non può fornire connettività wireless al pubblico perché impossibilitata a iscriversi alla Camera di Commercio. Al contrario può utilizzare detta connettività nei locali dell'associazione esclusivamente ad uso dei propri soci senza necessità di richiedere un'autorizzazione generale.


Ulteriore evoluzione del Wi-Fi è il WiMAX, in grado di fornire elevate prestazioni, in termini di velocità di trasmissione di dati, a basso costo. Il WiMAX è in grado di operare sia su bande di frequenza sottoposte a licenza (cioè porzioni dello spettro frequenziale assegnate in uso esclusivo dalle istituzioni governative preposte a enti e aziende, solitamente dietro compenso) che su bande "non licenziate" (cioè su frequenze per il cui utilizzo non vi è alcun pagamento). La tecnologia supporta velocità di trasmissione di dati condivisi fino a 70 Mbit/s in aree metropolitane, utilizzando una tecnologia che non richiede la visibilità ottica tra le stazioni. La copertura senza fili di WiMAX si misura in km quadrati, mentre la copertura Wi-Fi viene misurata in decine di metri quadrati. Per questa ragione con le stazioni-base WiMAX si intende riuscire a coprire intere aree metropolitane (una stazione base WiMAX dovrebbe essere in grado di fornire connessioni Internet ad alta velocità verso abitazioni e aziende per un raggio di circa 50 km).