01 maggio 2009

LETTERA APERTA AL SINDACO DI ARDEA

Servizi sociali: "si può fare di più"

Dopo anni trascorsi nel perseguimento dell'obiettivo primario di una società civile: il rispetto per le diversità ed il sostegno alle fasce deboli, mi ritrovo come allora, disponibile ai proponimenti, e delusa dalla noncuranza. Più volte ho suggerito, come cittadina, al sindaco Eufemi, la nomina di commissioni di controllo, la risposta sempre la stessa: "non mi serve, conosco il problema". Purtroppo o per fortuna, il "problema" lo conosce solo chi come me, ha a che fare QUOTIDIANAMENTE con la disabilità. Chi come me si trova ogni giorno a lottare per l'educazione, l'integrazione, ad arrendersi nel riconoscere la necessità di supporto da parte di un'amministrazione sorda e noncurante, con la sola scusante che non può conoscere il problema, ma che non accoglie i suggerimenti da chi li vive...
Per questo, stanca di aspettare e stare a guardare mi sono permessa di buttare giù 7 punti, sostanziali per affrontare il problema. Punti che non necessitano neanche di un grosso impatto economico, ma che migliorerebbero sensibilmente la vita per le famiglie con portatori di handicap.
Bisogna saper ascoltare e mettere da parte le presunzioni e l'arroganza del potere, se si vuole costruire insieme una società realmente "civile".

Barbara Tamanti
Segr. PRC Ardea - ma soprattutto mamma di una bambina Down


  1. Sostegno "reale" alle famiglie, supporto di un progetto educativo al ruolo familiare.
  2. Sostegno psicologico alle famiglie, attraverso l'attuazione di gruppi d'ascolto ed incoraggiamento all'integrazione sociale per le famiglie con soggetti disabili.
  3. Rete attiva di controllo nell'inserimento e permanenza scolastica degli alunni portatori di handicap. Nomina di apposite commissioni competenti, che regolarmente, o su richiesta, valutino il rispetto dell'integrazione dei suddetti alunni.
  4. Centri diurni d'accoglienza, con scopi ludico-educativi, atti ad ospitare i ragazzi in orari post-scolastici. Utilizzando magari le ore di assistenza domiciliare individuali, per trasformarle in ore di gruppo, su richiesta della famiglia, da effettuare nei locali della scuola, col supporto anche di volontari o familiari (costo zero).
  5. Commissione di controllo sulla gestione di appalti alle coop. sociali (ass. scolastica-ass.domiciliare) atte a valutare la reale professionalità degli operatori.
  6. Controllo sulla scelta nella gara d'appalto per le coop. soc., che operano nel settore. Il criterio di scelta non può essere il prezzo, ma la professionalità.
  7. Controllo del trattamento lavorativo degli operatori. Un dipendente ben retribuito e rispettato, sarà più efficente e più motivato.