25 novembre 2009

IL BILANCIO PARTECIPATO SECONDO EUFEMI




Eufemi ancora una volta con il populismo e la demagogia che contraddistingue l'azione amministrativa, stravolge lo spirito di un istituto partecipativo quale è il percorso per il Bilancio Partecipato. In definitiva si tratta di una operazione di bassa propaganda, dove i cittadini, 44 mila , sono chiamati a decidere come destinare 100 mila euro su tutto il territorio. Non siamo di fronte ad una chiamata per poter comprendere e decidere gli indirizzi di investimento prioritario, ma ad una sorta di sondaggio con tanto di scheda dove indicare le necessità. E' singolare che il Sindaco dopo aver annunciato in pompa magna << si tratta di uno strumento di democrazia diretta.. >> poi di fatto non partecipi alla riunioni, spedendo il suo capo di gabinetto a tenere assemblee che a suo dire sono solo tecniche e non coinvolgono la sfera politica.
Una bella presa in giro per i cittadini che si aspettavano una discussione a tutto tondo, per capire il patrimonio e le disponibilità finanziare del Comune da destinare alle opere pubbliche che da anni stanno aspettando scoraggiati.

Circolo IDV Ardea
Alberto Delli Colli
Valtere Roviglioni

Qui sotto il testo generalmente condiviso sul significato del Bilancio Partecipato :

La partecipazione si realizza innanzitutto su base territoriale: la città è divisa in circoscrizioni o quartieri. Nel corso di riunioni pubbliche la popolazione di ciascuna circoscrizione è invitata a precisare i suoi bisogni e a stabilire delle priorita' in vari campi o settori (ambiente, educazione, salute...). A questo si aggiunge una partecipazione complementare organizzata su base tematica attraverso il coinvolgimento di categorie professionali o lavorative (sindacati, imprenditori, studenti..). Ciò permette di avere una visione più completa della città, attraverso il coinvolgimento dei c.d. settori produttivi della città. La municipalità o comune è presente a tutte le riunioni circoscrizionali e a quelle tematiche, attraverso un proprio rappresentante, che ha il computo di fornire le informazioni tecniche, legali, finanziarie e per fare delle proposte, attento, però, a non influenzare le decisioni dei partecipanti alle riunioni.

Alla fine ogni gruppo territoriale o tematico presenta le sue priorità all'Ufficio di pianificazione, che stila un progetto di bilancio, che tenga conto delle priorità indicate dai gruppi territoriali o tematici. Il Bilancio viene alla fine approvato dal Consiglio comunale.
Nel corso dell'anno, attraverso apposite riunioni la cittadinanza, valuta la realizzazione dei lavori e dei servizi decisi nel bilancio partecipativo dell'anno precedente.

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