19 novembre 2009

RIFONDAZIONE ARRIVEDERCI ?!




Quando nel 1991 ad Ardea si costituì il primo nucleo che non voleva rinunciare ad un partito comunista, ci sembrava una impresa impossibile. Il PCI si era sciolto ed aveva dato vita al PDS, il sospetto di una involuzione moderata si rivelava ogni giorno più evidente. L'opera di ricostruzione si fondava su un sentimento ancora condiviso che non accettava la liquidazione del PCI, della sua cultura, della sua tradizione. Furono anni entusiasmanti, i primi 10 tutti in crescita, poi il cambio dei sistemi elettorali accompagnato da una involuzione interna tutta " disputata tra gruppi dirigenti " . L'abbandono dell'aspirazione del partito di massa, lasciava il passo al laedearismo spinto che alla fine ha prodotto la polverizzazione di un soggetto in mille " schegge " impazzite, una contro l'altra.

Una diaspora tra gruppi dirigenti , che la base mal digerisce e non comprende, se non per affollare gli spalti tra opposte fazioni. Nel frattempo Rifondazione Comunista ad Ardea cresceva e si consolidava, nella battaglia contro l'illegalità e i comitati di affari, rilanciando la questione morale, tanto cara a Berlinguer, lungimirante intuizione che la galassia dei partitini della sinistra ha sempre snobbato.

Da 15 anni l'Italia è sull'orlo dell'involuzione autoritaria, Berlusconi ed il Berlusconismo sono cresciuti per incapacità e connivenza di parte della sinistra ed oggi ci troviamo di fronte ad una emergenza democratica dagli esiti incerti e devastanti. La crisi economica mondiale, la disoccupazione, le ultime vicende di intolleranza razziale e di genere, unite alle aggressioni ai lavoratori che presidiano e difendono il posto di lavoro, sono il segno tangibile che il regime tenta uno sfondamento autoritario sui diritti civili e sociali. Di fronte alla latitanza dei partiti i cittadini si organizzano autonomamente, vedi la rete di internet per No Berlusconi Day del 5 dicembre, movimenti studenteschi ecc, insomma l'Italia è in movimento e la sinistra è impantanata in formule elettoralistiche per uno strapuntino di visibilità.

Ed è con profondo rammarico che ritengo conclusa la mia esperienza nel Partito della Rifondazione Comunista, continuerò le mie battaglie nell' Italia dei Valori. Ai compagni di Ardea che lascio, con i quali ho condiviso vittorie e sconfitte auguro che il loro costante impegno sia di buon auspicio per un rilancio del partito.
Se le ragioni del Comunismo sono ancora attuali, come ritengo, spero in un nuovo evento di intelligenze dove ritrovarci tutti.......per un'altro mondo possibile

Valtere Roviglioni

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