12 marzo 2010

SABATO 13 L'OPPOSIZIONE IN PIAZZA PER LA DEMOCRAZIA,LA LEGALITA',IL LAVORO.SI' ALLE REGOLE NO AI TRUCCHI

di Matteo Giuli

ROMA - Fervono gli ultimi preparativi per le manifestazioni che si terranno su tutto il territorio nazionale sabato 13 marzo per contestare il cosiddetto decreto "salva-liste". A Roma, uno degli appuntamenti più importanti, vedrà popolo viola, società civile e partiti politici incontrarsi dalle 14 nella storica Piazza del Popolo, dove sarà allestito un palco per gli interventi.

Inutile dire che si prevede un'adesione altissima, almeno stando al tam-tam che da giorni corre in lungo e in largo sulla rete del web. "Per la democrazia, la legalità e il lavoro. Sì alle regole, no ai trucchi" è lo slogan e anche il titolo del documento politico sottoscritto dal Partito democratico, Italia dei valori, Federazione della sinistra, Sinistra ecologia libertà, Partito socialista italiano e Verdi. Un segnale, questo, che dimostra l'unità di tutta l'opposizione, a parte l'Udc che si è tirata fuori dalla manifestazione pur criticando il decreto interpretativo del governo Berlusconi e la galassia radicale in quanto non è stata accolta la proposta di Marco Pannella di rinviare le elezioni per consentire quattro mesi di campagna elettorale.
Tuttavia Emma Bonino, la candidata alla presidenza della Regione Lazio ci sarà. Come ci sarà anche il segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani e tantissime associazioni che hanno già inviato la loro adesione. L'Anpi, Arci, Articolo 21, Libertà e giustizia, Giovani per la costituzione, Rete degli studenti, Giosef (giovani senza frontiere), Asso giovani (giovani imprenditori), Giovani insieme, Gaiax, Valori e futuro, Aics, Gioventù attiva, Udu, Martelive, Rete dei festival, Coordinamento genitori democratici, Comitato scuola e costituzione, Centro d’iniziativa democratica degli insegnanti, Movimento di cooperazione educativa, Auser, Vas, Equivita, Lac solo per citarne alcune, poichè le adesioni continuano a salire di ora in ora.

Ancora da definire la scaletta degli interventi dal palco romano. Parleranno i leader dei parrtiti che hanno promosso la manifestazione con l'ultimo intervento che dovrebbe essere quello di Pierluigi Bersani, segretario nazionale del Partito Democratico. Prenderanno la parola anche molti esponenti delle tante associazione che hanno aderito. "Se non ora, quando?" recita uno dei tanti slogan che imperversano nella rete del popolo viola, a dimostrazione che ora più che mai c'è bisogno di mobilitarsi in questa gravissima situazione definita di reale emergenza democratica. Una mobilitazione che sta trovando consensi anche al di fuori dei confini nazionali, tanto che, sempre sabato, sono previsti presidi a Monaco di Baviera a Bruxelles e a Londra.

Il testo integrale del documento politico
“Eventi gravi e senza precedenti stanno mettendo in pericolo i principi fondamentali della convivenza civile nel nostro paese. Con un atto inaudito, di cui è pienamente responsabile, il governo ha modificato in corso d’opera le regole elettorali per garantire la sua parte politica. Questa iniziativa è un atto di arroganza verso le istituzioni e gli organi di garanzia, ed è un insulto non solo nei confronti delle altre parti politiche impegnate nella competizione elettorale, ma di milioni di cittadini perbene che nella loro vita quotidiana rispettano le regole alle quali oggi vedono una parte politica autorizzata a sottrarsi a suo piacimento.

“Purtroppo il decreto ‘salva liste’ non è che l’ultima di una serie di deformazioni dei meccanismi democratici alle quali assistiamo da troppo tempo. Una legge elettorale che ha privato i cittadini del diritto di scegliere i propri rappresentanti sta progressivamente svuotando il Parlamento del suo ruolo e delle sue prerogative. Il processo legislativo, anziché alle Camere, è affidato ormai quasi esclusivamente ai decreti d’urgenza emanati dal governo, e il continuo ricorso ai voti di fiducia riduce ulteriormente il contributo del Parlamento. Le energie del governo, anziché affrontare la crisi economica sempre più grave e l’allarmante riemergere della corruzione, sono concentrate nel campo giudiziario su leggi ad personam e nel campo fiscale sui condoni. Il governo riduce, anziché aumentarle, le garanzie per la trasparenza degli appalti. Si impegna in vaghe quanto onerose promesse di ritorno al nucleare invece di investire sull’ambiente, sulla green economy, sulle energie rinnovabili e su iniziative immediatamente praticabili per la lotta ai cambiamenti climatici. E proprio mentre le conseguenze della crisi economica si fanno sentire con più forza sull’occupazione, abbatte le tutele dei diritti e della dignità del lavoro, fino ad arrivare allo svuotamento di fatto dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Anche l’informazione è sotto attacco, la stampa di idee è ridotta in una situazione precaria, si tagliano le risorse alle emittenti locali e, proprio in campagna elettorale, stravolgendo lo spirito della legge sulla par condicio, anziché garantire visibilità a tutte le opinioni viene imposto il silenzio agli spazi televisivi di dibattito politico.

“Perfino delle irregolarità nella presentazione delle liste elettorali, anziché scusarsi per gli errori compiuti e il disagio causato ai cittadini da chi non ha svolto bene i propri compiti, il governo ha fatto un’arma per imporre ancora una volta al paese le sue priorità. Ancora una volta i problemi di una parte prevalgono sull’interesse generale, e ancora una volta viene oscurato il grande tema sociale che è la questione più urgente e drammatica che la politica ha di fronte.

“Ci rivolgiamo a tutti i cittadini italiani, a prescindere dalle loro convinzioni politiche: il consenso non viene prima delle regole e non legittima la violazione dei diritti di tutti. La sovranità – recita il primo articolo della nostra Carta fondamentale – appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. Nessun governo e nessuna maggioranza uscita dalle urne possono derogare a questo principio e modificare le regole della convivenza civile per le loro esigenze di parte.

“È il momento di una presa di coscienza, di una riscossa democratica. Le elezioni regionali sono l’occasione per fermare questa deriva e per dire che chi governa deve cominciare finalmente a occuparsi dei problemi degli italiani e ad agire nell’interesse del suo paese. Per questo invitiamo i cittadini a partecipare alla settimana di mobilitazione nazionale, che avrà come appuntamento centrale la manifestazione del 13 marzo in piazza del Popolo a Roma dalle ore 14, e alle iniziative che in quel giorno si svolgeranno in altre piazze italiane.

“Dobbiamo restituire forza alle ragioni della Costituzione e della democrazia. Dobbiamo riportare al centro dell’attenzione i drammi delle famiglie colpite dalla crisi e il diritto al lavoro. Dobbiamo costruire un’Italia più giusta, onesta e solidale. Dobbiamo vincere

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